Sandro Mazzola, storia di un Mito

  Alessandro Mazzola detto Sandro (Torino, 8 novembre 1942) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante, noto per il dribbling ubriacante. Campione europeo nel 1968 e vice-campione mondiale nel 1970 con la Nazionale italiana. Nei suoi anni all'Inter fu soprannominato Baffo.

È figlio di Valentino Mazzola, leggendario campione del Grande Torino scomparso nella tragedia di Superga e fratello di Ferruccio, anch'egli calciatore.

 

Carriera

Club

Scoperto da Giuseppe Meazza nel settore giovanile, Sandro Mazzola giocò come mezzala offensiva nell'Inter allenata da Helenio Herrera e qui trascorse l'intera carriera. Il suo esordio nella Serie A fu curioso, perché avvenne il 10 giugno 1961 contro la Juventus: in questa occasione il presidente Angelo Moratti fece mettere in campo per protesta la squadra Primavera, che perse 9-1, con gol proprio di Mazzola su calcio di rigore.

Con i neroazzurri vinse quattro scudetti (1962-63, 1964-65, 1965-66 e 1970-71), due Coppe dei Campioni (1963-64 e 1964-65) e due Coppe Intercontinentali (1964 e 1965). Capocannoniere del campionato nel 1964-65, giocò in Serie A 417 gare segnando 116 gol. In totale vestì la maglia dell'Inter in 564 incontri segnando 160 reti.

Nel 1967 la FIFA lo onorò della convocazione nella selezione del Resto del Mondo nella partita giocata contro la Spagna per festeggiare i 65 anni di Ricardo Zamora. Il Resto del Mondo, in cui figuravano anche Gianni Rivera e Mario Corso, vinse per 3-0 e Mazzola segnò una rete.

Nel 1971 arrivò ad un soffio dalla conquista del Pallone d'oro, classificandosi al secondo posto dietro l'olandese Johan Cruijff.
Nazionale
In Nazionale fece parte della selezione che vinse nel 1968 il Campionato europeo. Contrapposto più dalla critica giornalistica che da sostanziali antipatie personali al capitano del Milan Gianni Rivera, fu vicecampione del mondo nel 1970, torneo che vide la cosiddetta staffetta tra i due campioni, espediente escogitato dal Commissario Tecnico azzurro Ferruccio Valcareggi che in tre partite schierò inizialmente l'interista per poi fargli subentrare nel secondo tempo il milanista.

Vanta in totale 70 presenze in nazionale e 22 gol. Al momento del suo ritiro era al secondo posto per numero di presenze (dietro Giacinto Facchetti) e al quinto posto per numero di reti.

Dopo il ritiro



Svolse incarichi dirigenziali prima all'Inter, tra il 1977 al 1984, poi al Genoa. Dal 1995 al 1999 tornò a lavorare all'Inter come direttore sportivo e principale responsabile del mercato, prima di essere sostituito dall'ex calciatore e compagno di squadra Gabriele Oriali. Dal 2000 al 2003 ha lavorato come dirigente del Torino.

Ha scritto un libro biografico, La mia prima fetta di torta, edito da Rizzoli nel 1976.

Oggi svolge l'attività di commentatore tecnico per Rai Sport. Detiene il singolare record di essere stato il commentatore tecnico delle finali dei Mondiali di calcio 1982 a fianco di Luigi Colombo per Telemontecarlo (primo caso di una finale trasmessa in diretta da una tv commerciale) e dei Mondiali di calcio 2006 al fianco di Marco Civoli per la Rai, entrambi vinti dalla Nazionale italiana.